L’opera è uno dei più famosi capolavori di Klimt e raffigura Adele Bloch-Bauer, moglie di un industriale dello zucchero di origini ebraiche. La figura della donna spicca su una sorta di prato dora-to e finemente cesellato di tasselli colorati. Una fitta decorazione a foglia d’oro avvolge e ricopre tutto il suo corpo. In mezzo a tan-ta preziosità , subito saltano all’occhio il volto e le mani della don-na, ma essi appaiono come ritagliati nel prezioso intarsio dei moti-vi ornamentali, in cui si confondono i contorni della figura, l’irreale poltrona e lo sfondo. il Ritratto di Adele Bloch-Bauer attin-ge motivi e simboli da civiltà antiche e lontane: da Bisanzio e dall’Egitto, da cui deriva l’”Ugiat”, occhio sacro e fonte di fluido magico. Klimt utilizzò un’eccessiva quantità dell’oro, causando la formazione di una nicchia intorno alla figura, che avvolge Adele rendendola una sensuale e sublimata icona. L’artista celebra, a un passo dalla pittura astratta, la funzione magica e assoluta dell’ornamento. E’ da ammirare come Klimt abbia studiato così attentamente il vero e come lo abbia poi stravolto, rendendo questa donna un vero e proprio gioiello.
Elisa Andrieri
