La differenza tra l’essere uomo e l’essere anima-le consiste nel fatto che il primo è detentore della razionalità, del tutto assente nel secondo. Talvolta però, l’uomo dimostra di essere la vera bestia maltrattando e abbandonando il proprio “amico”.
Il fenomeno del randagismo è purtroppo ben radicato anche in Italia. Ogni anno milioni di animali vengono abbandonati dai loro padroni, privati di ogni tipo di cura e costretti a sopporta-re la solitudine e la fame, nonchè le violenze di gente spietata.
Questo fenomeno si palesa particolarmente al sorgere della bella stagione, quando molte fa-miglie italiane decidono di concedersi una va-canza lontano da casa. Spesso, capita che le famiglie in possesso di uno o più “amici a quat-tro zampe” decidano, con l’avvicinarsi delle va-canze, di abbandonarli spudoratamente sul ci-glio delle strade o peggio su autostrade, per loro fatali. Infatti, portare animali in vacanza risulta scomodo e costoso.
Sarebbe opportuno, invece, lasciare i cani in custodia di parenti, amici, vicini di casa o in al-loggi per animali. Il problema è che attualmen-te in Italia esistono pochissime pensioni per ani-mali, solitamente troppo costose o lontane dal luogo in cui si vive. Ne è un esempio la nostra regione in cui le pensioni presenti sul territorio sono solo tre.
Lo Stato italiano, d’altronde, tutela solo parzial-
mente i diritti degli animali. Ne è un esempio l’articolo 727 del Codice Penale che disciplina i casi di maltrattamento sugli animali. Questa legge li salvaguarda solo in parte, in quanto ancora non prevede pene detentive per i tra-sgressori, ma solo ammende che vanno da 1.000 a 10.000 euro. A nostro avviso, la norma-tiva dovrebbe subire delle modifiche e delle in-tegrazioni così da punire severamente coloro i quali non hanno rispetto per gli animali. Ma la verità è che i nostri politici trascurano ar-gomenti concreti e delicati come questo, dimo-strando una grave insensibilità. Non è da meno il resto della popolazione che spesso considera gli animali come giocattoli senza sentimenti e pensa di poterne fare ciò che vuole. Come dice la famosa massima: “il cane è il migliore amico dell’uomo”. Ma l’uomo è davvero il migliore a-mico del cane?
La situazione di Cellara rispecchia quello che accade nel resto d’Italia.
Molti sono i cani abbandonati sul territorio del nostro comune ogni estate: alcuni costituiscono una minaccia per la popolazione per la loro ag-gressività, provocata sicuramente dalle cattive-rie subite dalla specie umana. Altri, invece, di-ventano le mascotte dei giovani, i quali attribui-scono loro nomi affettuosi e li curano, fornendo cibo, acqua e qualora sia necessario anche cure mediche e un posto in cui dormire.
A questo proposito vorremmo fare un appello alla nostra comunità affinché sia sempre più benevola nei confronti di questi poveri e sfortu-nati randagi e soprattutto non abbandoni mai, in maniera così crudele, i propri cuccioli.
Roberta Garritano &
Francesca Nicoletti